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Carlos Sainz, Lewis Hamilton and Kimi Antonelli in 2025

Chi ne approfitterà? La FIA individua una lacuna legale e interviene con modifiche al regolamento

Chi ne approfitterà? La FIA individua una lacuna legale e interviene con modifiche al regolamento

Alessandro Lombardo
Carlos Sainz, Lewis Hamilton and Kimi Antonelli in 2025

La FIA ha introdotto una nuova norma che rappresenta un ulteriore baluardo nelle regole sui motori della Formula 1 per il 2026, come riportato da The Race.

L’introduzione riguarda in particolare il misuratore di flusso di carburante, strumento ritenuto fondamentale per prevenire possibili manipolazioni. Nel 2019, la Ferrari fu al centro di un acceso dibattito quando venne accusata di aver interferito con questo dispositivo, episodio che però si concluse in maniera discreta tra il team e l’organizzazione.

Lo scorso venerdì, diversi media hanno pubblicato notizie di test in cui veniva modificato il rapporto di compressione delle unità di potenza, cosa che avrebbe consentito di ottenere un guadagno di circa 15 cavalli. A questo si aggiunge ora la possibilità di manovrare il misuratore di flusso, in un periodo di transizione verso carburanti completamente sostenibili.

Fino ad ora, la regolamentazione imponeva un limite di 100 kg/h di flusso, mentre la nuova norma stabilisce un tetto energetico pari a 3000 MJ/h. In precedenza, erano previsti due misuratori, uno per ciascun team e uno di controllo per la FIA; con la nuova disposizione, ogni monoposto sarà dotato di un’unica unità standard, con dati accessibili sia ai team che alla federazione.

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Manipolazione del misuratore tramite la temperatura

Nonostante il sistema standard possa apparire semplice, recenti aggiustamenti delle regole evidenziano l’intento della FIA di impedire ogni forma di abuso. Il problema risiede nel fatto che alcuni team potrebbero tentare di influenzare la temperatura del misuratore, modificando la composizione del carburante o alterando i dati rilevati per guadagnare un vantaggio competitivo.

A ottobre era stata introdotta una clausola tecnica che imponeva l’uso del misuratore di flusso, vietando espressamente di riscaldarlo o raffreddarlo intenzionalmente. Successivamente, tale formulazione fu sostituita da una disposizione più ampia che proibisce qualsiasi dispositivo, sistema o procedura finalizzati ad alterare la temperatura del misuratore, chiudendo così eventuali scappatoie legali.

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