Charles Leclerc ha iniziato il Gran Premio d'Ungheria dalla pole, ma nel pomeriggio di domenica non è riuscito a salire sul podio.
Il pilota della Ferrari ha spiegato di aver affrontato problemi nella seconda parte della corsa, aumentando così la sua frustrazione per non essere riuscito a trasformare la pole in vittoria.
La strategia si è rivelata decisiva: Leclerc ha perso il comando, e Lando Norris è riuscito a vincere grazie a una sosta in box, mentre Oscar Piastri sull’altra McLaren ha recuperato terreno a venti giri dalla fine. In seguito, George Russell ha esercitato una pressione ulteriore, portando il pilota Mercedes a sorpassarlo nonostante la tenace difesa del monegasco, situazione che ha comportato a Leclerc una penalità di cinque secondi e l’assegnazione di un punto di penalità.
Nella fase finale della gara, Leclerc ha notevolmente rallentato, azione che secondo Russell avrebbe potuto esporre la Ferrari al rischio di squalifica per l’eccessivo desgaste del telaio in condizioni di gara ad alta velocità. Pur riconoscendo la gravità della situazione, il pilota si mostra cauto nel definire la dinamica dell’evento, sottolineando come in questo sport imprevisti e difficoltà facciano parte del quotidiano confronto in pista.
«Ovviamente, non avevo tutte le informazioni mentre ero in pista, ma adesso le ho», ha dichiarato Leclerc all'Hungaroring. Il pilota ha spiegato che, a partire dal 40° giro, il team ha rilevato un’anomalia al telaio, pur senza essere in grado di precisare nel dettaglio in cosa consistesse il problema. Da quel momento si è sentito come un semplice passeggero, incapace di intervenire, mentre la tensione in cabina cresceva. Inizialmente aveva ipotizzato che la variazione fosse dovuta a una modifica alla configurazione effettuata all'inizio della gara, ma quell'ipotesi è stata rapidamente scartata.
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«Sono profondamente deluso e frustrato», ha continuato il monegasco. «Se oggi avevamo l’opportunità di conquistare la prima vittoria della stagione, era nelle nostre mani. Avevamo la velocità necessaria e, nella prima parte della gara, siamo stati molto competitivi. Fino al 40° giro il ritmo era buono, ma negli ultimi 30 giri abbiamo perso circa 45 secondi. Anche se questa è una delle brutte verità di questo sport, comprendere cosa accade dietro le quinte rende la situazione particolarmente difficile da accettare.»
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