Le altre categorie Ferrari sembrano confermare i commenti critici rivolti ai piloti di Formula 1, Lewis Hamilton e Charles Leclerc, in merito alla mancanza di rendimento.
Una settimana dopo la vittoria della Scuderia nel Campionato Mondiale di Resistenza (WEC) a Bahréin, un altro pilota ha fatto parlare di sé a Macao, regalando alla squadra il primo successo in questo iconico evento. Il Gran Premio di Macao ha attirato l’attenzione durante il weekend, con diverse gare disputate sul circuito lungo 6,1 km, tra cui la Coppa Mondiale FIA GT, la Coppa Mondiale FIA F4 e la Coppa Mondiale FIA FR.
Durante il fine settimana dedicato alle gare GT, la stella Ferrari Antonio Fuoco si è imposta in modo netto: ha vinto la gara di qualificazione di sabato e ha dominato la gara principale di domenica.
Sorprendentemente, questo successo segna il primo trionfo del team a Macao, ottenuto da un pilota che è diventato il primo italiano a guidare una monoposto Ferrari in Formula 1 dal 2009, durante la Sessione Libera 1 del Gran Premio del Messico. Forse il presidente John Elkann aveva ragione nel dichiarare la settimana scorsa: “Quando la Ferrari è unita, si ottengono risultati.”
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La straordinaria vittoria di Fuoco a Macao
Fuoco, che ha sostituito Lewis Hamilton durante la FP1 del Gran Premio del Messico, ha dominato a bordo della sua AF Corse Ferrari 296 GT3, guidando dalla partenza fino al traguardo a Macao, con un distacco di quasi quattro secondi su Raffaele Marciello.
Un tratto sotto Safety Car aveva fatto sperare a Marciello di recuperare il comando, ma l’italiano ha gestito in maniera impeccabile la ripartenza, impedendo ogni reazione del rivale. Dopo il primo giro post-reinserimento, il vantaggio di Fuoco era di quasi due secondi e, con il prosieguo della gara, il distacco è cresciuto fino a quasi quattro secondi, confermando una netta supremazia dopo la vittoria in qualificazione di sabato.
Durante le 8 Ore di Bahréin dello scorso weekend – che hanno segnato l’ultima partecipazione professionale di Jenson Button – la Ferrari ha conquistato il suo primo titolo nella WEC dal 1972. Il pilota dell’auto numero 51, composto da Alessandro Pier Guidi, James Calado e l’ex pilota di F1 Antonio Giovinazzi, ha regalato al team un trionfo simbolico, segnando il ritorno della Scuderia alle competizioni di resistenza nel 2023.
Sempre nello stesso anno, la Ferrari ha ottenuto il suo primo successo nelle 24 Ore di Le Mans dal 1965, dimostrando come il reparto resistenza stia raggiungendo nuovi traguardi. Inoltre, il gruppo di piloti di punta rimarrà in squadra per la stagione 2026, mentre il contratto della Ferrari in WEC è stato esteso fino alla fine del 2029.
Le dichiarazioni complete di John Elkann
Nonostante questi notevoli successi nelle corse di resistenza, in Formula 1 la situazione resta ancora complicata per la Ferrari. Il team, che non ha vinto alcuna gara nel 2025 e occupa il quarto posto nel campionato costruttori, non conquista titoli in F1 dal 2008.
I commenti provocatori di Elkann miravano a spronare Lewis Hamilton e Charles Leclerc affinché chiudessero la stagione 2025 in grande. Il presidente ha dichiarato: “Il Gran Premio del Brasile è stata una grande delusione. Se analizziamo il campionato di Formula 1, possiamo affermare che i nostri meccanici meritano il titolo grazie al loro eccezionale lavoro ai box, mentre i nostri ingegneri hanno indubbiamente migliorato l’auto.”
Ha proseguito: “In altri ambiti, siamo ancora lontani dallo standard richiesto. Senza dubbio, dobbiamo chiedere ai nostri piloti di concentrarsi maggiormente sulla guida e di parlare meno, perché ci attendono gare importanti e non è impossibile conquistare il secondo posto. A Bahréin abbiamo ottenuto il titolo della WEC. Quando la Ferrari è unita, si ottengono risultati.” Queste parole potrebbero rivelarsi particolarmente azzeccate, se ciò che è avvenuto la scorsa settimana è un chiaro segno del potenziale di questo gigante dell’automobilismo.
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