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Lewis Hamilton in a Ferrari race suit in the Ferrari garage

Dure critiche ad Hamilton dall'interno della F1

Dure critiche ad Hamilton dall'interno della F1

Alessandro Lombardo
Lewis Hamilton in a Ferrari race suit in the Ferrari garage

Lewis Hamilton è stato accusato di perdersi nell'autocommiserazione mentre la sua stagione di debutto in Ferrari continua a peggiorare. Da quando è arrivato a Maranello in cambio dalla Mercedes, il sette volte campione del mondo non ha ancora conquistato né vittorie né podi, totalizzando appena 148 punti in campionato e trovandosi a ben 242 punti dal leader, Lando Norris.

Ancora una volta, domenica ad Interlagos Hamilton ha subito un duro colpo non riuscendo a completare il Gran Premio del Brasile, una sorte che ha colpito anche il compagno di squadra, Charles Leclerc. La principale differenza fra i due casi è che Leclerc si è ritrovato coinvolto come semplice spettatore in una collisione tra Oscar Piastri e Kimi Antonelli, mentre il disastro iniziale di Hamilton, che ha danneggiato la sua SF-25, può essere ricondotto a una scelta sbagliata.

Con sole tre gare residue nella stagione 2025, molti si chiedono se Hamilton sia vittima di una sfortunata congiuntura unita a una monoposto poco competitiva oppure se il suo periodo migliore in pista sia ormai finito.

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Lewis Hamilton ha finito in Ferrari?

L’ex pilota di F1 Christian Danner ha commentato la situazione attuale di Hamilton, sottolineando che la star britannica non può sottrarsi completamente alle proprie responsabilità, nonostante le continue disavventure di quest’anno. Danner ha gareggiato in Formula 1 dal 1985 al 1989, partecipando a 47 Gran Premi e ottenendo il suo miglior risultato, un quarto posto al Gran Premio degli Stati Uniti nel 1989. In un'intervista a Sport.de, Danner ha affermato che non è ancora troppo tardi per il campione e ha aggiunto:

«È evidente che Hamilton sta soffrendo e rischia di perdersi nella sua autocommiserazione a causa delle difficoltà incontrate. A dire il vero, molti dei problemi derivano da errori auto-inflitti. Ad esempio, ha danneggiato l'ala anteriore dopo un'azione troppo rischiosa contro Alpine – se non ricordo male si trattava di Colapinto – e in Brasile l'intera sfortuna è stata sua. Questi sbagli, come trascurare le bandiere gialle o commettere errori ripetutamente, sono responsabilità sua. Non si tratta semplicemente di un mondo che gli è contro, ma di una necessità di fare autocritica. Bisogna avere il coraggio di guardarsi allo specchio, anche se per un campione del suo calibro non è semplice. Deve solo rimanere concentrato e andare avanti, perché nonostante tutto è ancora incredibilmente veloce.»

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