A pochi mesi dall’arrivo in Ferrari, si vocifera già che l’esperienza di Lewis Hamilton a Maranello potrebbe giungere al termine. Nonostante il contratto prosegua fino al 2027, i risultati registrati finora hanno deluso il sette volte campione del mondo.
Dopo aver conquistato il titolo dei costruttori nel 2024 e rimanendo a soli 11 punti dai campioni McLaren, la Ferrari nutriva grandi aspettative sul potenziale impulso che l’arrivo di Hamilton avrebbe potuto dare alla squadra, in attesa di un podio decisivo. Il pilota britannico, 40enne, giungeva con l’ambizione di lottare per un storico ottavo titolo mondiale, dopo tre stagioni poco brillanti con la Mercedes.
La realtà, però, si è rivelata ben diversa. Hamilton occupa attualmente la sesta posizione in classifica piloti e non è riuscito a salire sul podio in nessuna gara, mentre la scuderia Ferrari si trova al quarto posto tra i costruttori, senza che lui o Charles Leclerc abbiano ottenuto una vittoria quest’anno. Parte delle difficoltà è attribuibile al calo di rendimento del pilota, ma anche le prestazioni del veicolo non sono risultate competitive, generando crescenti tensioni a Maranello. Il presidente della Ferrari, John Elkann, ha recentemente esortato Hamilton e Leclerc a ridurre i commenti esterni e concentrarsi esclusivamente sulla guida.
Nonostante la strategia complessiva non abbia prodotto i risultati sperati, Hamilton resterà in Ferrari anche nel 2026, anno in cui si prevedono importanti cambiamenti regolamentari in Formula 1. Tuttavia, è difficile immaginare che il contratto del britannico, che compirà presto 41 anni, si prolunghi fino al 2027, soprattutto alla luce dell’ascesa di numerose giovani promesse in pista, il cui percorso si concluderà al termine della stagione 2026. Una sua eventuale partenza potrebbe aprire la strada a un’altra stella britannica, come Oliver Bearman.
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Perché Bearman in Ferrari ha senso?
La stagione da esordio del giovane Bearman, di appena 20 anni, è stata altalenante, sebbene attualmente si distingua per una notevole forma. Un quarto posto nel Gran Premio del Messico e un sesto in Brasile gli hanno permesso di raccogliere 24 punti negli ultimi quattro weekend di gara, posizionandolo all’undicesima in classifica piloti e superando, sorprendentemente, il compagno di squadra più esperto, Esteban Ocon.
Bearman è il motore che spinge Haas nella corsa per il sesto posto nella classifica costruttori. Il rapporto tra Haas e Ferrari è ormai noto, in quanto il team americano opera praticamente come una scuderia affiliata all’italiana. Inoltre, il giovane britannico ha un contratto con Haas fino al termine della stagione 2026, in concomitanza con il termine dell’accordo di Hamilton, ed è inserito nel programma di formazione piloti della Ferrari.
Le prestazioni recenti del pilota indicano che potrebbe fare presto breccia nel gruppo di élite della Ferrari. Infatti, l’unica occasione in cui Bearman ha corso per la Scuderia si è verificata al Gran Premio dell’Arabia Saudita 2024, quando ha sostituito un Carlos Sainz indisposto, classificandosi al settimo e superando Hamilton, che all’epoca correva per la Mercedes.
Sembra, dunque, che Bearman stia emergendo come il “prossimo” talento destinato a trovare spazio in Ferrari. Dal 2019, Leclerc ha rappresentato la giovane promessa del team, trasformandosi oggi in un pilota esperto e collezionista di vittorie. Presto, la Ferrari dovrà integrare un’altra luce giovane per affiancare Leclerc, mettendo così alla prova il talento di Bearman. In termini di punti, la sua stagione da esordiente ha persino superato quella di Leclerc con Sauber nel 2018, che lo aveva catapultato direttamente in Ferrari.
Sarebbe una notizia entusiasmante per il pubblico britannico vedere un altro pilota del Regno Unito competere con la squadra più decorata della Formula 1, e i primi segnali dalla carriera di Bearman lasciano ben sperare in grandi risultati per la Scuderia.
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