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Hamilton e il suo rapporto problematico con una leggenda della Ferrari

Hamilton e il suo rapporto problematico con una leggenda della Ferrari

Alessandro Lombardo
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Lewis Hamilton ha raccontato gli inizi difficili della sua relazione con la leggenda della Formula 1, Niki Lauda, e come entrambi abbiano costruito un’amicizia solida durante il periodo trascorso in Mercedes.

Lauda, tricampion mondiale nel 1975, 1977 e 1984, si fece notare inizialmente con la Ferrari e successivamente con la McLaren, per poi confermare il suo valore anche in Mercedes negli anni finali della sua carriera. Il suo impegno e la sua determinazione lo hanno reso uno dei protagonisti più ammirati nella storia del motorsport.

Il campione si unì a Mercedes nel 2012 in veste di presidente non esecutivo, giocando un ruolo fondamentale nel negoziare il contratto che permise ad Hamilton di entrare ufficialmente a far parte del team tedesco nel 2013.

Dopo la scomparsa di Lauda nel 2019, Hamilton ha ricordato con affetto quei momenti condivisi, intensificati durante la sua straordinaria esperienza in Mercedes e che trovarono una nuova risonanza quando quest’ultimo anno fece eco allo spirito austriaco abbracciando nuove sfide con la Ferrari. Questo racconto evidenzia come un rapporto iniziato con qualche divergenza si sia trasformato in un sincero legame di stima reciproca.

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Hamilton riflette su Lauda

In una recente intervista a Ferrari Magazine, Hamilton ha spiegato che i primi contatti non furono privi di tensioni. Racconta come Lauda avesse persino cercato di convincere Toto Wolff, direttore della Mercedes, a impedirgli di partecipare ad alcuni eventi sociali, perché il suo talento e la sua diversità erano difficili da comprendere per un ambiente così tradizionale.

"Quando sono entrato in Formula 1, Niki apparteneva a un mondo poco incline ad accettare chi si distingueva", ha confessato Hamilton, ricordando con ammirazione il fatto che, nonostante i commenti critici iniziali, abbia sempre riconosciuto in lui il segno distintivo di un vero tricampion.

Il pilota ha poi ricordato il momento decisivo in cui Lauda, con una naturale cordialità, gli disse: "Sei nato pilota, proprio come me". Quel semplice incontro fece cadere ogni pregiudizio e aprì la porta ad un rapporto fatto di viaggi condivisi e supporto reciproco, con Lauda che si occupava di organizzare gli spostamenti per le gare.

Quando gli è stato chiesto se anche lui avesse avuto un’influenza su Lauda, Hamilton ha sottolineato come la figura dell’ex campione fosse una costante fonte di ispirazione, soprattutto negli ultimi, intensi momenti insieme, lasciandogli un ricordo indelebile di determinazione e passione.

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