Lewis Hamilton ritiene di non essere più al massimo e nessuno può negare il suo talento straordinario, che lo ha reso uno dei piloti più brillanti della storia. Il pilota ha trascorso un weekend infestato da frustrazioni con Ferrari, durante il Gran Premio d'Ungheria, partendo e concludendo al dodicesimo posto. Con il leggendario team deciso a puntare sul lungo termine mantenendo Fred Vasseur, sorge il dubbio se un veterano quarantenne debba ancora far parte dei loro piani futuri.
Con Ferrari Hamilton sembra essere in retrocessione; a eccezione di una vittoria nella gara sprint, le sue prestazioni più somigliano a una parata trionfale che a una vera competizione, richiamando per certi versi lo stile di Lionel Messi in MLS. Nel frattempo, l’altra leggenda continua a riempire gli stadi e a vendere enormi quantitativi di merchandising, lasciando trasparire che questi potrebbero essere gli ultimi atti di una carriera tanto ammirata, un commosso addio destinato a confortare i tifosi prima dell’inevitabile conclusione.
Non si può nemmeno sostenere che la presenza di Hamilton abbia contribuito a far progredire le prestazioni di Charles Leclerc, il quale, diversamente dalle tre vittorie dello scorso anno, non ha ancora conquistato alcun successo in questa stagione e ha nuovamente fallito nel trasformare una pole position in vittoria. Questo risultato lascia intendere che l’influenza del veterano su Ferrari non abbia avuto l’effetto trainante sperato, evidenziando una stagnazione interna che richiama i ricordi di tempi passati.
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La negatività in Ferrari persiste nonostante Lewis Hamilton
Già prima della gara, Ferrari aveva manifestato aspettative contenute, twittando “Looking to convert pole into points”. I responsabili dei social non si erano fatti illusioni sulla vittoria, esibendo una prudenza che rispecchia le difficoltà affrontate in ogni incontro. Questo approccio cautelativo, infatti, fa emergere dubbi sul futuro immediato della scuderia, poiché se chi gestisce l’immagine ufficiale non crede in un risultato positivo, è difficile intravedere speranze concrete.
Se Hamilton fosse libero di cambiare squadra, Ferrari lo ingaggerebbe? È altamente improbabile. Nella massima categoria, i giovani piloti carichi di prospettive guardano al futuro, mentre altri team non riescono a sostenere l’ingente investimento che comporta averlo in rosa. Sarebbe impensabile vedere il veterano unirsi a una scuderia con risorse limitate.
L’unica opzione plausibile potrebbe essere un passaggio all’Aston Martin, dove potrebbe assumere il ruolo di mentore per Lance Stroll, anche se la leggenda britannica sembra riluttante a concludere la sua carriera in una veste così secondaria. È doloroso accettare l’ipotesi che potremmo non rivedere mai più Hamilton trionfare in F1.
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